Idee in Z

Il mio mondo più piccolo di 220 volte


Il plastico "Schwindeltal", ovvero della "Valle delle Vertigini"

Gennaio 2017 - Mentre sto lavorando al plastico di Eulenschlucht, ecco che mi viene voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Lo spunto mi viene dalla nuova tecnica di costruzione delle pareti rocciose proposte da Andreas Dietrich e dalla necessità di sviluppare l'impiego di una interfaccia grafica su smartphone via Bluetooth, così da semplificare la gestione di plastici complessi come quello di Euleschlucht.

Si tratta di una mia idea piuttosto semplice e vecchia, di quelle che, quando ti vengono, dici "prima o poi la realizzo".

I materiali sono pochi: un po' di compensato, qualche binario, un Arduino Mega ed una manciata di schede e componenti. Poi mi serve anche una cornice, perché il tutto dovrà essere un quadro da appendere alla parete.

In pochissimo spazio, riesco a ricavare un mini-tracciato, quasi tutto in galleria per nascondere il trucco di questo circuito vai-e-vieni, in una ambientazione che dapprima stupisce, data l'essenzialità e la ridottissima profondità del plastico finito: 5,5cm!

Oltre a dovere essere un plastico (forse meglio definirlo "diorama operativo"?) con uno scopo prevalentemente scenografico, esso deve potere essere utilizzato in remoto, essendo impossibile installare anche dei semplici pulsanti. Per questo motivo, dedico un po' di tempo ad individuare il sistema migliore che mi consenta di comandare tutto nel modo più semplice possibile. E cosa c'è di più semplice che utilizzare lo strumento che noi tutti abbiamo sempre in tasca? Il nostro smartphone.

E' la prima volta che ho a che fare con l'interfacciamento di Arduino col mio smartphone Android (ma andrà bene anche un iPhone, col software adatto), ed una economicissima scheda Bluetooth-seriale.

Come sempre, lo spazio in casa è sempre meno, ed è per questo che decido per questo plastico una forma del tutto particolare: 83cm di larghezza, 5,5 di profondità e 45 cm di altezza. Chi di noi non ha uno spazio in casa dove "appendere" un plastico?

Ed ecco gli elementi che voglio inserire in questo mio lavoro:

    Un bel panorama di montagna, in Germania;

    Un tracciato che consenta al treno di passare all'infinito davanti allo spettatore, ritornando indietro lungo un binario nascosto alla vista, non il solito vai-e-vieni;

    Un paio di segnali luminosi per linea secondaria, funzionanti ed autocostruiti, per movimentare un pochino l'ambientazione;

    La creazione di alcuni scorci dove fotografare, in una ambientazione realistica, i miei modelli;

    Una gestione completamente automatizzata del tracciato, del controllo delle luci e con l'interfacciamento bidirezionale con lo smartphone;

    Posizionare i soliti figurini che raffigurano mia moglie e me, intenti a fare ciò che ci piace di più: una bella camminata in solitaria.

Pertanto, ordino qualche foglio di Knitterfelsen da Modellbau-Atelier ed alcune strisce di LED 5050. Quindi, recupero un po' di binari usati e modifico i 3 deviatoi manuali che mi servono saldando dei piccoli conduttori in modo da dare continuità certa agli aghi (i deviatoi saranno ben difficilmente sostituibili in futuro e quindi ho bisogno che siano affidabili al 100%). Dal mio magazzino, ecco spuntare quanto necessario per il cuore elettronico del sistema: una scheda Arduino Mega 2560, una interfaccia seriale-Bluetooth HC-05 (standard RFCOMM), una scheda motore con L298N, una scheda driver LED con MOSFET a 6 canali, una schedina autocostruita per alloggiare una EEPROM 24LC256 ed infine un paio di semplici schede di amplificazione di potenza a transistor per alimentare ulteriori LED ad alta luminosità.

Pur essendo un plastico apparentemente semplice, l'automazione ha richiesto una attenta progettazione, anche per consentire una elevata personalizzazione dei vari parametri di gestione ed il funzionamento indipendente del sistema. Il microcontrollore di supervisione, infatti, è stato dotato delle opportune schede affinché il plastico fosse assolutamente autonomo, garantendo la supervisione ,da parte dell'operatore, solo attraverso l'interfaccia grafica sullo smartphone (eventualmente adattabile ad altri dispositivi p.es. tablet, o PC).

Ogni sensore di binario è stato realizzato mediante l'impiego di una coppia di emettitore-ricevitore a raggi IR con lunghezza d'onda di 940μm, in grado di rilevare la riflessione della luce al di sotto dei veicoli. Per questo, laddove i veicoli non dispongano già di una piastrina metallica riflettente in corrispondenza della scatolina del gancio, occorre incollare, al di sotto del mezzo, una piccola lastrina di plastica bianca.

Dopo un paio di mesi di lavoro, nei quali ho alternato senza sosta tutte le varie lavorazioni necessarie, Schwindeltal è stato quindi esposto all'incontro di Bergisch Gladbach i giorni 1 e 2 aprile 2017. Si è trattato di un raduno di appassionati del modellismo ferroviario in scala Z in occasione del 25° anno dalla fondazione di un famoso gruppo modellistico Stammtisch-Untereschbach, che si trova nei dintorni di Colonia, a Gummersbach-Dieringhausen.

I tanti appassionati e visitatori sono stati sorpresi da questo plastico così particolare, dato che la pochissima profondità ha fatto pensare ai più che ci fosse una sorta di trucco per celare una stazione nascosta dietro al plastico.

Invece non c'è alcun trucco ed il plastico di Schwindeltal, contenuto all'interno di una classica cornice da quadro, consente a tutti di possedere un vero circuito ferroviario funzionante al 100% nella propia casa, senza richiedere uno spazio dedicato, basta che ci sia una parete libera per appenderlo.

Esso risulta essere indipendente anche per quanto riguarda l'alimentazione elettrica che può, se lo si desidera, essere fornita da una batteria ricaricabile da alloggiare all'interno del quadro stesso, per cui l'impatto estetico, già basso per la presenza di un solo cavetto elettrico, può anche essere del tutto annullato!

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