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Il plastico di Doraemon - Pagina 2 di 4

Ogni edificio, costruito con kit in cartoncino, è stato opportunamente personalizzato e, in ogni finestra, ho installato un sistema di mia invenzione che consente di visualizzare l'immagine della stanza con una sua propria illuminazione. In questo modo, il processore, casualmente, può accendere o spegnere ogni singola stanza (sono circa 200), rendendo l'aspetto del plastico sempre diverso. Questo aggiunge al plastico un aspetto molto realistico.

Attraverso una opportuna programmazione, il processore è in grado di azionare i tanti circuiti luce degli edifici, dei lampioni, dei semafori e delle automobili in modo molto efficiente, senza andare a gravare troppo sulle prestazioni dato che sempre lo stesso processore deve anche gestire il funzionamento dei sensori di rilevazione dei treni e gestire la comunicazione con lo smartphone.

Le automobili sono state realizzate creando il modello 3D. Ho scelto alcuni vecchi modelli giapponesi di cui avevo memoria, come la Honda Z360 o la Honda T360, per poi passare a qualcosa di sempre più recente come la Honda Civic 3a generazione, Honda City Turbo II, Honda CRX, Honda S-MX, Toyota Corolla, Toyota Crown. Sono tutti modelli che mi ricordano qualcosa del passato e che ben si addicono all'ambientazione delle avventure di Doraemon, il cui manga fa la sua prima apparizione in Giappone nel 1969.

Le automobili sono dotate di luci anteriori e posteriori, realizzate con fibre ottiche e ed accoppiatori di mia invenzione posti al di sotto del plastico. In questo modo ho ottenuto automobili correttamente dimensionate e portato l'elettronica in posizione di più agevoli installazione e manutenzione.

Come detto prima, anche i lampioni ed i semafori sono di mia realizzazione al 100%. Essi contengono LED SMD comandati singolarmente dalle alimentazioni di Arduino. I semafori sono riprodotti fedelmente e sono perfettamente funzionanti. Le luci sono sincronizzate e replicano il ciclo di colori sia per le auto che per i pedoni.

Per gli osservatori più attenti ho inserito una peculiarità tutta Nipponica nell'uso del colore verde che nella realtà viene talvolta sostituito dal colore blu. Pare che in Giappone, in passato, non esistesse una netta distinzione nell'indicazione di questi due colori, il cui nome, anticamente, era "ao". Ho così voluto inserire questa particolarità nel mio plastico che, inoltre, ricorda il colore blu di Doraemon!

Altro dettaglio che può sfuggire è il fatto che le luci posteriori delle auto simulano la frenata quando il semaforo che le precede diventa giallo, per poi diminuire di intensità quando esso diventa verde.

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